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Yamaha DT 125X   by Teppa60
 
Yamaha Dt 125 x

Venduto il Kawa 80 cc da cross (21 cv per 65 Kg ...... una mini bomba) con cui mio figlio ha girato negli ultimi quattro anni, abbiamo deciso di avventurarci su internet per cercare un 125 cc usato.
Solita ricerca su internet e visto che i 125 4T non entusiasmavano per prestazioni, abbiamo optato per un 2T della Yamaha : il DT 125 in versione motard siglata X (esiste anche la versione enduro siglata R).
La moto è del novembre '07 con appena 4800 Km ed è veramente a posto ..... da vetrina, la ritiro e giretto di prova prima di infilarla sul carrello.
Era una serata fredda, aveva piovuto tutto il giorno e c'era buio ma la voglia di montare in sella e di riprovare un 125 dopo la bellezza di 34 anni era troppo forte.
Avvio il motore : rigorosamente avviamento elettrico non esiste neanche la pedivella, il motore gira sordo e tappato (degno di un cinquantino regolare e con i blocchi !!!!! ), scaldo un filo il motore nel frattempo che infilo casco, guanti e parto.
Prima, seconda, terza infilate sotto coppia arrivo a 40 Km/h e il motore sembra elettrico, nessuno strappo. Accelero deciso pensando "adesso la metto in difficoltà ed inizierà a singhiozzare implorandomi di scalare almeno due marce" ...... incredibilmente riprende senza buchi o incertezze.
E' anche vero che ha solo 15 cv e non è esuberante ma il mio ricordo era legato al mio KTM GS del '76 che dovevi aprire il gas deciso per farla partire e tenere i giri sopra coppia altrimenti iniziava a scalciare e strappare.  
Provo a scalare e tirare le marce al massimo dei giri, il motore arriva ad un certo punto (ca 6000 rpm) e mura, aumento un rapporto arriva ancora al massimo dei giri e mura di nuovo nel punto che uno si aspetta la botta tipica dei 2T. Sulla SS 36 riesco a raggiungere con poco slancio  i 110 Km/h di tachimetro, considerato che peso 88 Kg, non c'è un minimo di protezione, pesa 122 Kg, ha solo 15 cv con due ruotone da motard importanti (ant. 120/70 17 post 140/70 17) non sembra male per un sedicenne che inizia l'avventura su strada. Mi rassicura ma voglio metterla sotto torchio.
Il giorno di Santo Stefano con mio figlio decidiamo di testarla meglio sulle colline della brianza per vedere come si comporta con il passeggero su salite e strappi molto accentuati, il tempo è freddo le strade sono umide con punti ghiacciati e le gomme fanno fatica ad entrare in temperatura. Inizio tranquillo per far entrare in temperatura il motore ma non appena a temperatura inizio a tirare ogni marcia a disposizione arrivando bene sino ai 100-105 km/h e solo con un certo lancio ed abbassandosi sul serbatoio si arriva ai 110.
Ora testo i freni, la moto si presenta bene con disco anteriore da 298 e pinza Brembo a 4 pistoni e disco da 220 e pinza a 2 pistoni al posteriore, lancio il DT nelle curve a palla tra i 100/110 km/h e tiro la prima staccata all'ultimo prima di piegare ed entrare in curva. L'anteriore è sovra dimensionato e consente staccate molto efficaci per il tipo di moto mentre il posteriore è dolce ed accompagna l'entrata in curva in modo graduale. Su alcuni tornantini da me ben conosciuti ho provato "con molta cautela" (il ragazzo deve arrivarci ai sedici anni per fare il patentino) ad intraversare la moto stile motard, il Dt fa tutto quello che le chiedo grazie alla sua maneggevolezza.  
Il reparto sospensioni sono il limite di questa moto, quando si pinza forte la forcella affonda molto ma per la ciclistica che ha meriterebbe una forcella di maggior diametro (magari a steli rovesciati) con taratura più rigida. Il mono è onesto ma anche lui soffre, anche se in minor modo, di troppa morbidezza.  Il rovescio della medaglia è nell' utilizzo quotidiano dove se guidato in modo responsabile e non corsaiolo è molto confortevole anche per il passeggero.
I consumi non li ho ancora verificati in quanto con il primo pieno ho percorso 140 km e non è ancora in entrata in riserva, il serbatoio ha una capacità di 10,7 lt di cui 1,8 di riserva ed ha il miscelatore automatico molto capiente (1,3 lt) comodo per spostamenti a medio/lungo raggio senza doversi portare appresso boccette d'olio per la miscela.
Una cosa è certa che avendola guidata sempre a palla e contando, nella peggiore delle ipotesi, su altri 2,5 litri nel serbatoio il consumo reale è intorno ai 18 km/lt che potrebbero passare a 20/22 km/lt guidando in modo meno esasperato.        
Concludendo la Yamaha DT è una moto molto equilibrata, agile nel misto e nel traffico con assemblaggi delle plastiche di un buon livello ma non ancora a livello di quelle "Made in Japan". A livello di comandi ha addirittura l'hazard e tutte le spie necessarie per tenere sotto controlli tutto. Il confort è buono ed alcune vibrazioni sono presenti solo sul manubrio a regimi alti ma mai fastidiosi, il faro stile Dakar da un tocco di sportività vintage ma il codone ne appesantisce la linea posteriore nulla che non si possa snellire con prodotti after market.
Dopo queste prime impressioni mi sale la scimmia pensando a come potrebbe rendere di più questa moto con poche ed elementari modifiche ................. ma questa potrebbe essere una futura recensione.

Stefano aka Teppa60

Premi qui per leggere la scheda tecnica (Fonte: moto.it)

 

 

 

 

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